Operazione "*******"

Operazione “*******”
Debriefing Triarii, team R.A.O.
24h, R.O.W., Ferriere (PC)

Area Operativa:
Il territorio oggetto della nostra missione è collinare, quota media di 1200 metri s.l.m. con punte sui 1450.
Vegetazione bassa, pinete e cespugli. Capillarizzazione media di sentieri e strade carrabili.
Temperatura che oscilla dai +7° di giorno ai -5° di notte, vento forte sulle creste (che abbassa notevolmente la percepita).



Sit.Rep.:
Viste informazioni in nostro possesso procurate dall’intelligence e confermate dalle scansioni satellitari risulta chiara l’occupazione di forze sconosciute del territorio montano a Sud del paese. Movimenti di truppe di terra e su mezzi ruotati concentrati lungo la dorsale che attraversa l’A.O. da NO a SE.

Op.Ord.:
La nostra fazione ha il compito di installare i punti logistici di base che serviranno in seguito per il controllo territoriale. A noi viene affidata la ricognizione a lungo raggio dell’intera area ostile (settore NO) e la bonifica degli edifici situati a N rispetto al punto in cui verrà allestito il nostro HQ. L’obiettivo principale è rilevare il centro comando nemico per poterne eliminare il capofazione destabilizzando così l’organizzazione della fazione. Tenteremo di indossare un abbigliamento che sembri quello del nemico in maniera da avere una storia di copertura nel caso venissimo catturati o eliminati.

Pianificazione:
Decidiamo di portarci immediatamente sui punti degli edifici a N, verificarli approcciandoli entrambi dai lati coperti (SE). Fatto questo muoveremo verso NO rimanendo sul lato in ombra della montagna. Puntiamo a raggiungere due punti di osservazione avanzata che abbiamo individuato sul monte dove crediamo siano visibili la maggior parte di postazioni sensibili del nemico.
Una volta ricognita l’area decideremo in accordo con Op.Com. come proseguire.

Esecuzione:
Raggiunto dal parcheggio il nostro HQ in via di allestimento, prendiamo contatto con il capofazione. Definiamo velocemente gli ultimi dettagli e iniziamo il movimento. Immediatamente capiamo che il territorio sarà pesante da gestire, campi aperti che costringono a muoversi rapidamente e salite ripide che spezzano le gambe. Siamo attrezzati per rimanere fuori per l’intera durata dell’evento e inoltre con noi abbiamo il materiale da ricognizione. Telemetro, drone e fotocamera con teleobiettivo.


Il paesaggio ripaga di qualsiasi sforzo, il giallo dell’erba di montagna secca sotto i nostri piedi che si scontra nettamente con il blu di un cielo terso è meraviglioso, ci fa ricordare il perché valga la pena sbattersi…
Il primo edificio al quale puntiamo è accanto ad una grande pala eolica. Potrebbe benissimo essere occupato quindi scendiamo per essere fuori linea di vista e procediamo per circa 700 metri in direzione N così da arrivare coperti sul punto e avere la possibilità di essere a tiro senza essere visti prima. Vegetazione spinosa, certamente legata al vento continuo che ci accompagna. Siamo in linea con il target, a circa 100 metri. Iniziamo l’approccio, Eugi ed io sulla sinistra e Titan e Valckyria sulla destra. Sbuchiamo sull’edificio, sembra sgombro. Titan e Valky controllano l’edificio mentre Eugi ed io ci portiamo più avanti. Nulla di fatto, proseguiamo sul secondo edificio da verificare.
Dopo qualche avvallamento scoperto che costringe ad un passo veloce lo raggiungiamo, anche qui nulla di fatto. Si tratta di un rudere con tetto crollato circondato da un pantano in cui ovviamente mi affonda un piede quasi fino al ginocchio, lo scarpone tiene bene e proseguiamo.
Giusto il tempo di riprendere fiato un attimo mentre aggiorniamo il comando riguardo ai nostri movimenti. Sono le 1408 e confermiamo edifici sgomberi. Puntiamo ora verso l’alto; il monte Aserei in direzione NO.
In zona diversi sentieri e strade si intersecano creando difficoltà nel movimento coperto e rendendo indispensabile accelerare il passo. Troviamo un punto abbastanza sicuro e ci riprendiamo un attimo. Siamo nei tempi giusti, la parte più pulita della A.O. è passata quindi da ora potremo tenere un passo più tranquillo. Ci troviamo all’incirca ad un kilometro e mezzo dal punto in cui effettuare il primo P.O.A.
Riprendiamo la camminata, il silenzio ci avvolge e il sole scalda compensando il vento gelido. La luce dorata di un pomeriggio montano filtra attraverso gli alberi sopra di noi illuminandoci il cammino e creando le ombre che tanto ci piacciono.
Un passo dopo l’altro, rovo dopo rovo e sentiero dopo sentiero stiamo raggiungendo la cresta Est del monte Aserei.

Siamo entrati in area controllata dal nemico da un centinaio di metri quando scavalliamo. Davanti a noi uno scenario bellissimo. Prati, alberi ad alto fusto, sole basso, cielo blu. Ragazzi, vi assicuro che qualunque sforzo avessimo fatto prima ci è stato ripagato in quel momento. Semplicemente bellissimo.
Ci mettiamo a fare osservazione cinque minuti vista l’opportunità di quel panorama (che oltre ad essere stupendo offre visuale pulita sul versante Est del monte successivo e sulla vallata in mezzo).

Sappiamo che verso il basso, ai bordi della pineta in cui ci troviamo c’è un piccolo edificio che vogliamo controllare. Non riteniamo utile scendere in quattro per poi risalire quindi decidiamo di splittare il team. Valky ed Eugi riprenderanno la salita mentre Titan ed io scenderemo, controlleremo e risaliremo agganciandoci agli altri. Punto di RV su P.O.A. 1.
Scendiamo, dobbiamo fare circa un centinaio di metri, li mangiamo nel silenzio più assoluto. Il sottobosco è morbido, pochi rami a terra e ci permette di tenerci ben aperti durante l’avvicinamento. Scorgiamo il rosso della casetta…
“GIU!”
Titan vede due contatti sulla sinistra ad una quarantina di metri.
Ci congeliamo, sperando non ci abbiano visti retrocediamo per prendere posizione di sicurezza e capire come muoverci.
Richiamiamo giù gli altri (saggia decisione del TL Titan) mentre noi siamo pronti ad aprire il fuoco sui tango che adesso stanno risalendo il sentiero che stavamo fiancheggiando.
La nostra posizione è di vantaggio pieno. Sole buono, noi coperti ma con possibilità di sganciare, quota a vantaggio e sorpresa. Il bukkake dovrebbe essere inevitabile…
Attendiamo, comunichiamo, pronti.
I tango girano alla nostra sinistra, non ci hanno visti (altrimenti sarebbero scattati e lo avrebbero fatto prima). Probabilmente si tratta di una coppia di ricognitori che stanno eseguendo una missione simile alla nostra. Sono scesi sotto di noi a sinistra, ci muoviamo per verificare che non ci facciano il giro da dietro mentre fermiamo l’altro brick che rimanga un pelo più in alto di noi per sicurezza.
Persi, devono essere scesi molto dopo aver esaminato la casetta.
Meglio cosi, proseguiamo sull’edificio. Io apro a destra, Titan a sinistra. Non sappiamo cosa aspettarci quindi via la sicura e pronti all’ingaggio.
Facciamo tutto il giro ma la casetta è chiusa. Non è un OBJ. Peccato, è posizionata in un posto bellissimo. Iniziamo a risalire in direzione P.O.A.1.
Aggiorno Op.Com. sulla situazione e li informo che abbiamo individuato un team di ricognitori che certamente stanno andando a “visitare” il nostro settore controllato.
Siamo quasi in vetta sull’Aserei. La vista è semplicemente magnifica. Le gambe hanno ripreso bene visto che ora il terreno è meno scosceso.
Raggiungiamo il punto più alto. Foto ricordo e continuiamo. Da qui non c’è visuale. Imbocchiamo il sentiero che costeggia la vetta in direzione P.O.A.1 godendoci il vento gelido che quassù tira forte.


Passa velocemente il tempo camminando in un luogo così bello, così entriamo in P.O.A.1, situato all’interno di una pineta in cresta all’Aserei ed orientato verso Sud. Speravamo (e dalle ortofoto sembrava essere così) che avremmo avuto una buona visuale sulla vallata sottostante, considerata la scarsa vegetazione. Purtroppo non è così. L’importante è avere un piano B (ossia l’altro P.O.A. che abbiamo individuato in pianificazione) e anche un C (ossia il drone). Visto che luce e vento sono accettabili, facciamo un volo perlustrativo sull’A.O.
Vale la pena, dopo neanche cinque minuti in volo identifichiamo (grazie alla vista da Bat Man di Titan) quella che sembra una tenda grande.

Faccio avvicinare il drone ed ecco l’HQ nemico. Composto da 7 tende di cui una comando (probabilmente sede del capofazione).


Concludiamo il volo di rientro e mappiamo il punto. Informiamo il comando e la fazione e procediamo su P.O.A.2.
Al momento, dice il comando, risultano prigionieri 5\6 operatori alleati, probabilmente tenuti in una struttura detentiva. Cercheremo di individuare anche quella dal P.O.A.2.
Il sentiero è un po’ impervio ma davvero bellissimo.

Non ci aspettiamo presenza ostile quassù ma la prudenza non è mai troppa quindi silenzio e occhi ovunque.
Risalita la dorsale ci troviamo in una nuova pineta, stupenda. Il sole sta per calare e siamo nella golden hour quindi lasciamo Valky e Eugi iniziare a cenare e assettarsi per la notte mentre Titan ed io con la fotocamera e un’ottica proviamo ad individuare qualcosa.


Purtroppo non vediamo alcunchè di interessante. O hanno nascosto molto bene gli obj oppure l’unica installazione nemica è proprio il loro HQ. La visuale da qui è ottima quindi dichiariamo terminata la nostra ricognizione.
Area NE, N, NO, O è stata controllata e dichiarata pulita. Solo l’HQ è presente, comunichiamo al comando (che ci conferma fosse anche la loro ipotesi) e proponiamo di effettuare una Direct Action sull’HQ nemico al fine di eliminare il loro capofazione ed effettuare S.S.E.
Arriva il nulla osta e pianifichiamo l’incursione mentre il sole cala. Mangiamo, ci vestiamo (temperatura di notte -5°) e ci ricondizioniamo. Tutto in silenzio, come da prassi.
Il sole tramonta regalandoci la luce mozzafiato che chi abbia fatto almeno una 24h nella sua vita conosce bene…
Termici montati, faccia pittata, eventuale attrezzatura sbatacchiante diurna smontata o fissata meglio; si parte.
Il piano è di scendere in direzione HQ sfruttando un sentiero sotto di noi e lasciarlo per prenderne poi un altro che ci porterà ad approcciare dal lato SO visto che crediamo sia meno presidiato (ovviamente rimanendo ben lontani dagli edifici del paese vista la loro vicinanza all’HQ).
Ci muoviamo, dopo esserci districati dai primi rovi e raggiunto un sentiero camminabile ci troviamo in mezzo ad un pratone scosceso. Sopra di noi nemmeno una nuvola. Ragazzi, NEMMENO UNA NUVOLA. Stelle a non finire, tutte brillanti, tutte ben distinte. Zero foschia.
E noi lì, a contemplarle, senza poter davvero dire nulla se non un flebile e sottovoce “raga, guardate in alto”.
Difficile da descrivere, come sempre…
Siamo ormai nei pressi dell’HQ nemico, a circa 100 metri in linea d’aria. Dal comando ci arriva una comunicazione: “Stand by fino a nuovo ordine, creeremo un diversivo in A.O. permettendovi di agire al meglio”.
Ci congeliamo, letteralmente tra l’altro.
Dopo un oretta di attesa decidiamo per l’intervento avendo visto una buona finestra. Dall’HQ le voci si sono acquietate. Prima sentivamo risate fragorose, casino e disagio arrivare dal campo tende nemico mentre adesso arriva solo qualche parola sparuta, segno che, probabilmente, alcuni tango hanno abbandonato l’area per dirigersi altrove.
Approcciamo.
Imbocchiamo la strada sterrata che offre una buona copertura in direzione delle luci. Termici accesi, silenzio e cattiveria al massimo.
Neanche il tempo di fare due curve che la retro avvisa “VEICOLO!”, ci buttiamo a destra uscendo dal tracciato appena in tempo, un’auto ci sorpassa senza vederci.
Si ferma poco davanti all’HQ, sentiamo vociare, richiudersi le portiere e poi ripartire.
Riprendiamo.
Arriviamo al punto in cui si era fermata l’auto, davanti a noi il prato che conduce alle tende. Ben in ombra sulla sinistra, due tende separate dalle altre sulla nostra destra. Un faro punta verso di noi, distante ma illumina proprio un lembo di prato in cui siamo costretti a passare. Aspettiamo il momento buono, che arriva quando (neanche dieci minuti dopo il passaggio precedente) Eugi chiama di nuovo “VEICOLO!”.
Ci buttiamo dove riusciamo, siamo proprio al bordo del prato e non possiamo fare molto se non stenderci a terra, coprire gli occhiali per limitare il riflesso e togliere la sicura, pronti all’ingaggio. Il veicolo si ferma a cinque metri da noi, scendono due tango. Li teniamo sotto tiro. Camminano davanti a noi, saranno cinque o sei metri al massimo, vanno verso le tende tranquilli, non ci notano.
Approfittiamo di questo momento per correre via tenendo la strada a sinistra che ci porterà più in alto rispetto alle tende.
Strategia vincente, nessuno sa ancora della nostra presenza in area e noi ora abbiamo un solo prato che ci separa dalla linea di alberi contigua alla tenda comando.
Ci disponiamo in linea e avanziamo verso le luci. Siamo coperti dagli alberi davanti a noi, difficile vederci mentre noi invece abbiamo tiro abbastanza pulito sui tango che vediamo. Ci acquattiamo sdraiati a meno di cinque metri dai tango. Pronti a fare fuoco. Eugi sulla sinistra, pronto ad aggirare in evenienza, Valky centrale, Titan alla mia sinistra. Inizio a scendere io. L’idea è che io li distrarrò dal basso e dal lato destro mentre gli altri li abbatteranno di lato.
Contiamo almeno otto tango, intenti a fare tutt’altro che perimetro. Due sentinelle sul mio lato stanno grigliando, gli altri sono a cinque metri dal resto del team che aspetta solo il verde. Qualcuno di loro tira qualche colpo con il fucile in direzione di Titan, sta solo provando il fucile, i colpi arrivano molto vicino ma manteniamo la calma.
Mi muovo prendendo il lato destro. Faccio qualche passo veloce verso le sentinelle sedute e quando gli altri mi vedono praticamente in mezzo al campo tende aprono il fuoco.
Elimino i due seduti e giro dietro le tende mentre il resto del team fa un sacco di morti. Sbuco a destra da dietro la tenda comando ed elimino un tango che stava provando a scappare, arrivo lungo muro della tenda comando ed entro, supportato dagli altri tre che sorvegliano l’entrata. Tutti colpiti qui dentro. Ottimo. La squadra si smobilita per eliminare ogni singolo operatore nel campo (non vogliamo lasciarci sfuggire il capofazione) e per eseguire S.S.E. in ogni tenda.
Eugi e Titan si portano sulle tende più lontane eliminando altri tango e pulendo così quel settore mentre io e Valky teniamo d’occhio l’unica tenda ancora da verificare. Procediamo al rientro degli altri due su di noi. Anche in questa tenda niente di rilevante ma OBJ conseguito con pieno successo.

Sono stati tutti eliminati e non abbiamo subito nemmeno una perdita. Ci sganciamo in direzione NE per raggiungere una zona verde in cui comunicare a Op.Com.
Un esecuzione perfetta per quanto mi riguarda. Complimenti a tutti per il sangue freddo e l’efficienza.
Corriamo via facendo una strada in salita, teniamo d’occhio la retro e il fronte, nel caso abbiano chiamato rinforzi (anche se in realtà non credo abbiano avuto il tempo). Raggiunta una zona sicura ci fermiamo per riprendere fiato e analizzare la situazione.
Informiamo il comando che ci avvisa di avvistamenti di truppe nemiche in direzione della LZ allestita dalla nostra fazione.
Ci viene assegnato il compito di attaccare la loro coda mentre ingaggeranno con gli uomini a presidio. Muoviamo in quella direzione.
Raggiungiamo la cresta e procediamo in linea verso la LZ, dall’alto. Dal comando ci informano che la LZ non è più un OBJ sensibile e che le forze ostili puntano al nostro HQ. Acceleriamo.
Arriviamo esattamente nel momento in cui sentiamo sparare i primi colpi sull’HQ. Informo la maglia che siamo in arrivo da NO e di fare attenzione al “blu su blu” ed entriamo in ingaggio. Alla nostra destra un pratone scosceso pieno di operatori tango già colpiti.

Facciamo giusto pulizia di quelli che probabilmente sono i medici intenti a curarli. Sulla sinistra pulisce Titan con Valky, io rimango centrale sulla strada (infatti vengo colpito come un pirla) e Eugi sulla destra da quel pratone. Vengo recuperato, Eugi mi segnala un tango lontano da lui ma davanti a me sulla destra, esco e lo aggancio. Un altro scappa di corsa. Ci concentriamo a sfondare in direzione HQ senza lasciare NESSUNO in vita dietro di noi che poi possa farci un bukkake. Valcky pulisce la coda, noi tre avanziamo.
Credo che in totale, grazie all’effetto sorpresa, ai visori e all’arrivo da dietro, avremo fatto almeno dodici tango down.
Raggiungiamo l’HQ e mettiamo in sicurezza l’area appena in tempo.
Titan ed Eugi vanno in caccia dell’uomo che ci è scappato prima mentre io e Valky prendiamo contatto con il capofazione. Tutto a posto.
Purtroppo a questo punto ricevo una telefonata scomoda che mi informa di un imprevisto personale. Dobbiamo abbandonare la giocata e rientrare a casa, dichiarando così concluso questo bell’evento.
Triarii over.