Operazione "FIDEL CASTRO"

Operazione “Fidel Castro”
Debriefing Lupi del Moncenisio \ Compagnia Montegrappa – Lima 01
12H, MSA, San Remo (IM)

Sit.Rep. e Op.Ord.
Le fonti della C.I.A. riferiscono che il governo Cubano ha dato il via alla costruzione di siti missilistici sovietici dai quali potrebbero essere lanciati missili nucleari di tipo R12 e R14 a medio e lungo raggio. Tramite rilevamenti satellitari abbiamo individuato uno di questi potenziali siti su di una collina affacciata sul mare.
Il governo vuole mantenere un basso profilo sull'opera bellica, quindi gestisce il sito come un semplice sito cantieristico incaricato di costruire i così detti “palazzi del popolo”. Il sito non brulica di operai e i lavori procedono con ritmi regolari.
Il nostro team, composto da quattro operatori, viene infiltrato con lo scopo primario di individuare e ricognire il sito cantieristico, predisporre un sistema passivo di puntamento e fotografare i documenti e progetti riguardanti il cantiere conservati nell'ufficio della direzione lavori.
Abbiamo informazioni scarse riguardo al sistema di allarme e di sicurezza generale del cantiere, fortunatamente un infiltrato all’interno della Novaya (la compagnia privata che gestisce il cantiere) si è reso disponibile per aiutarci nella nostra operazione. Sappiamo inoltre che un’altra agenzia Americana sta operando in area, non dobbiamo considerarli ostili in quanto ci saranno probabilmente anche di aiuto.
È imperativo per la riuscita della missione non farsi individuare e non lasciare mai segni dell'intervento U.S.A., se dovesse capitare di dover utilizzare la forza, la colpa deve ricadere sul movimento pro-Batista.

Area operativa e pianificazione:
L’A.O. si trova a Nord del mare, proprio sulla costa. Si tratta di un’altura di circa 750 metri s.l.m. sviluppata da Ovest a Est piena di piccoli edifici (alcuni ruderi e alcuni in ottimo stato). Il cantiere è situato sulla cresta ed è attraversato da diversi sentieri e strade sterrate che ci fanno presumere sia molto pattugliato.
Fortunatamente, dalle immagini satellitari, si vede che la vegetazione non è troppo fitta e dovrebbe consentirci di lavorare sempre fuori dai sentieri.
La luna è al 93% quindi sarà quasi giorno e non ci saranno nuvole, prevediamo un bel freschetto (8-10 gradi con vento a 19km\h) e quindi portiamo l’attrezzatura adeguata.
In fase di pianificazione decidiamo di lasciare il nostro veicolo nel paese sottostante (circa 2,5 km a Nord della A.O., 340 metri s.l.m.), con l’equipaggiamento occultato inizieremo a salire verso la cresta rimanendo su un piccolo sentiero che si avvicina tagliando la montagna da Ovest a Est e arrivando proprio al limite del cantiere.
A metà del sentiero ci cambieremo, armi pronte e procederemo in direzione dell’incontro con l’infiltrato che ci consegnerà i transponder e ci fornirà le informazioni necessarie alla disattivazione dell’allarme perimetrale. Dopodiché, scendendo, controlleremo ogni edificio fino ad arrivare a quello più basso. Poi decideremo come muoverci in base alle nostre osservazioni.



Esecuzione:
Lasciato il veicolo alle 1800 nel paese, in abiti civili iniziamo la salita. Il sentiero rampa da subito e “spezziamo il fiato” molto rapidamente, la vegetazione riporta alle nostre ipotesi, alberi senza troppi rovi e abbastanza aperti, siamo molto fiduciosi.
La luce rosacea\arancione del crepuscolo si affaccia attraverso i rami, offrendoci così uno scenario che ci fa allungare il passo immaginandoci la vista che avremo dalla vetta. Raggiunta la metà sentiero (e con l’avvento dell’oscurità) facciamo pausa e indossiamo l’attrezzatura tattica. Non abbiamo idea se questo sentiero sia già pattugliato o meno ma preferiamo non correre rischi. Il silenzio e le comunicazioni a bassa voce diventano l’abitudine e il nostro mind-set è focalizzato ad operare per bene.
Dopo un’oretta di camminata raggiungiamo i 100 metri dalla Chiesetta in cui termina il sentiero. Facciamo pausa e riprendiamo fiato per essere al top in caso ci sia da correre. Ben fatto perché durante la pausa sentiamo voci e vediamo qualche luce proprio in direzione della struttura. Ci congeliamo. Questo è uno dei punti critici perché sopra di noi il terreno è molto sporco e non ci sono passaggi puliti, ne prima ne dove ci troviamo. L’unica è passare accanto all’edificio senza essere sentiti o visti e muoverci alla svelta sulla destra (verso Ovest) prendendo quota e sfruttando la vegetazione aperta ma coprente. Io e Titan ci allunghiamo sulla sinistra della chiesa (in basso) per verificare che non ci sia qualche passaggio nascosto (che c’è) e per coprire Flash e Roby che si muovono verso il punto cercando di passare dietro.
Fortunatamente i contatti Op.For. si sono girati e stanno andando in direzione Est (verso il cantiere) e sembra pulito l’attraversamento. Ce’ ancora un po’ troppa luce (sono le 1910 circa) e decidiamo di controllare questo punto più tardi, tanto sarà di strada. Ci muoviamo verso l’alto, riprendo la testa seguito da Titan mentre Flash e Roby tengono la retro e verificano che non ci siano luci in avvicinamento.
Raggiungiamo una zona relativamente sicura e ci muoviamo verso il nostro target: l’infiltrato.
Il punto di incontro è situato lungo la strada carrabile sterrata che procede lungo la cresta, sembra pulita e non ci sembra sia pattugliata, inoltre ai lati ci si può buttare e nascondersi con molta facilità quindi procediamo rapidamente lungo strada facendo attenzione ad eventuali luci o rumori di passi e continuando a fare dei check con il visore.
Proprio grazie ad un check, davanti a me vedo 4 figure al buio procedere in formazione verso di noi lungo la strada. Team fermo, la retro prende rapidamente posizione in alto a bordo strada mentre il mio coppio è sulla destra. Credo siano altri interditori (membri dell’altra agenzia Americana che sta operando in A.O.) e esco illuminandoli con il laser. “LIMA!” -“ROMEO!”. Sono amici. Faccio qualche passo mentre il resto del team rimane fermo in attesa che passino (non si sa mai).
All’improvviso luci da dietro e il suono di un veicolo in movimento. Mi butto a sinistra, gli altri sono congelati in attesa che il mezzo prosegua oltre. Probabilmente è l’infiltrato che sta venendo al nostro appuntamento. Gli altri interditori sono ancora in zona, dal nulla sentiamo solo “STOP”, il veicolo fermarsi e qualche rumore riconducibile ad un imboscata. Sentiamo chiaramente il team ROMEO che sta operando una perquisizione e una cattura del autista per interrogarlo.
Aspettiamo tranquilli, non vogliamo interferire perché potrebbe essere anche una trappola, ostili o autobomba. Chissà.
Dopo aver interrogato il soggetto lo lasciano libero di proseguire (deve essere il nostro amico), il mezzo ci oltrepassa e proseguiamo. Siamo ormai vicini al punto dell’incontro e pronti a tutto.
Lasciamo Roby e Titan a fare sicurezza lungo la strada mentre Flash ed io approcciamo. Flash rimane nascosto nel buio mentre io illumino il veicolo con il laser per verificare che non ci siano altri contatti oltre a quello che deve essere il nostro infiltrato.
E’ da solo. Flash lo tiene sempre nel mirino mentre io gli intimo di tenere le mani in alto e non fare movimenti stupidi. Addosso a lui trovo i nostri tre transponder (che andranno posizionati sui lati del cantiere in aree ben precise che però non conosciamo) e mi faccio dire come disinserire l’allarme perimetrale. Ci conferma che la compagnia di sicurezza privata è Russa e composta da guardie professioniste. Terminato, lo lasciamo andare.
Confermiamo ad Op.Com. che l’area è in mano ai Russi e iniziamo a scendere verso il cantiere. Veniamo informati che in area sono presenti dei civili quindi di fare particolare attenzione ad eventuali vittime collaterali in caso di ingaggio.
Dopo qualche curva usciamo dalla strada e facciamo un pezzo di sporco per raggiungere un rudere a Sud rispetto la chiesetta. Dal satellite sembrava molto pulita l’area attorno ma purtroppo tutto il lato Sud è inaccessibile. Proviamo dritto per dritto passando a bordo di un pratone molto pattugliato. Tra un albero e un altro vediamo diversi tango presidiare l’edificio illuminato oltre a quello che stiamo andando a verificare ora. Flash e Roby rimangono a fare perimetro mentre Titan ed io entriamo. Ci lanciamo in una corsetta rapida mentre i due tango più avanti sono girati altrove, Titan rimane sull’angolo e io mi butto a verificare il seminterrato. Nulla mannaggia.
Ci riuniamo, alle nostre spalle (Sud-Ovest della chiesa) vediamo un falò con tre contatti che passeggiano attorno. Potrebbe essere uno dei punti in cui inserire il transponder quindi decidiamo di andare a verificare. Da lì proseguiremo sulla chiesetta e poi, tenendoci in basso a Nord passeremo l’area illuminata che ci divide dal resto del cantiere. Ci avviciniamo a portata di tiro, li abbiamo nel mirino. Non vediamo armi, né alcunché ci faccia presumere che quel punto sia di nostro interesse. Li marchiamo come civili e ce ne andiamo verso la chiesetta che ora ci è in posizione favorevole per un approccio in sicurezza.
Due tango stanno chiacchierando sul lato Ovest dell’edificio, noi arriviamo da Nord-Est e decidiamo di andare di cattiveria, catturarli vivi e interrogarli per estorcergli informazioni precise sulla posizione delle piattaforme di lancio.
Io sono in prima e Titan dietro di me, Flash e Roby girano da dietro a destra, nel caso ci sia qualcun altro. Arriviamo all’angolo, siamo a circa 3 metri da loro, usciamo cattivissimi. Illumino i tango con il laser che alzano le mani, comunico all’altro brick “due down” e gli arrivo sopra per disarmarli mentre Titan li tiene d’occhio. Inizio a interrogarli ma, appena capito cosa vogliamo, entrambi tacciono. Insisto con l’interrogatorio ma Titan (che intanto si è messo a fare sicurezza) ci informa di quattro tango in avvicinamento, sono vicini.
Maledizione, elimino i due che stavo interrogando per impedirgli di parlare, i quattro tango stanno proprio venendo qui. Abbiamo prato a destra (ci vedrebbero) e la loro luce a sinistra, non possiamo fare altro che abbatterli e scappare. Tiro sicuro su tre di loro. Eseguiamo. Titan, Flash e Roby tirano giù i loro target, io, che ero alle spalle di Titan, mi lancio a destra mentre l’ultimo di loro (che fulmineo si è buttato nei rovi alla nostra sinistra) ha iniziato a tirare nella nostra direzione. Lo vedo nel visore, perfettamente di taglio rispetto alla nostra linea di attacco e lo elimino. Corriamo verso il generatore che alimenta il pannello di allarme, questa è la zona più calda, molto illuminata. Dobbiamo riuscire a scollegare il cavo corretto per poter spegnere l’allarme perimetrale ma le scritte sono in Russo. Un altro tango ci ingaggia senza efficacia dall’edificio illuminato, Flash ed io ci muoviamo su di lui mentre Titan, coperto da Roby, lavora sul pannello di controllo cercando di tradurre le scritte in Russo o tendando di escludere il sistema.
Roby ci avvisa di nuovi tango in avvicinamento da Ovest (probabilmente QRF di rinforzo). E’ tempo di andarcene, con la fretta non si conclude nulla, scappiamo e cerchiamo una zona sicura verso Est, in mezzo alla vegetazione. In lontananza vediamo molta attività luminosa, evidentemente ci stanno ancora cercando ma siamo ormai lontani.
Puntiamo agli edifici più in basso per individuare le tre piattaforme in cui piazzare i transponder, il terreno e la vista sono semplicemente stupendi. Vegetazione a macchie fitte che creano un vero e proprio labirinto, pulito ai piedi e sporco fino a mezzobusto, perfetto per questo genere di operazioni.
Durante la discesa ci imbattiamo, proprio alla mia sinistra, in una rampa. Perfetto, non sembra presidiata ma facciamo comunque attenzione. Abbiamo suddiviso precedentemente i tre transponder per averne sempre uno a portata di mano in caso di necessità. Titan ed io procediamo sul target mentre Flash e Roby fanno sicurezza.
Tutto liscio, transponder piazzato.


Procediamo verso il basso, in direzione dell’edificio più a Est dell’area del cantiere.
Luci davanti a noi, una pattuglia di tre, forse quattro operatori, nella nostra direzione.
Ci abbassiamo, siamo lungo il sentierino che stanno facendo e il terreno è sporco ai nostri lati per tentare di passare ai bordi. Ci vedrebbero (illuminano a tutto spiano), quindi decidiamo di fermarci e abbassarci a terra dietro un cespuglio che segue il tratto del sentiero.
Silenzio.
I tango, sono tre, ci passano a circa due\tre metri senza vederci. Vanno poco oltre ma si fermano a verificare la piattaforma su cui abbiamo appena piazzato un transponder.
Si trovano a circa venti metri dietro di noi, se decidessero di girarsi e rientrare verso l’edificio da cui arrivano probabilmente ci vedrebbero (da quella direzione siamo esposti), decido di prendere l’iniziativa e di eliminarli, muoverci verso il punto da cui sono arrivati velocemente (in cui presumo ci sia un’altra piattaforma) e poi defilarci verso Sud.
Comunico di eliminare se sicuri. Titan spara e con lui anche Roby e Flash, rimane un tango che, dai cespugli conflitta pesante con Flash. Mi lancio dal basso a destra seguito da Titan e, come prima, lo trovo di taglio e lo elimino. Corriamo via prima che avvisino la QRF verso Est!
Individuiamo la piattaforma, Titan ed io sul target mentre Roby e Flash fanno sicurezza e cercano il sentiero per il prossimo punto. Secondo transponder piazzato, ci muoviamo verso Sud.


Purtroppo ci troviamo davanti ad un muro di vegetazione tagliente insorpassabile. Ci fermiamo un attimo, occultati facciamo il punto mentre le pattuglie di sostituzione Novaya rimpiazzano i tango che abbiamo abbattuto poco prima. Sono agitati, molte luci.
La situazione è questa; abbiamo piazzato due dei tre transponder, a Sud non possiamo continuare da qui, decidiamo quindi di seguire a distanza una delle pattuglie Op.For. per vedere se ci conduce, durante un pattugliamento, all’ultima piattaforma.
Aspettiamo che ne passi una che procede in salita e procediamo, silenziosamente ci teniamo circa quaranta metri dietro le loro luci seguendo vie traverse rispetto al sentiero (dove possibile) per evitare di essere individuati nel caso si girassero improvvisamente. La strategia è vincente. Sopra di noi, sulla destra, scorgiamo una luce rossa proprio come quelle delle precedenti piattaforme. Davanti a noi, grazie al visore, scorgiamo due interditori dell’altra agenzia. Ci fermiamo finché non li vediamo scendere a destra. Mi muovo in avanti cercando di trovare un passaggio in un ginepraio di rovi appuntiti. All’improvviso sopra di me una luce, puntata nella mia direzione. Devono avermi sentito. Sono in una posizione sfavorevole all’ingaggio, gli altri sono un pelo più sotto di me. Siamo tutti pronti. Le luci si fanno più vicine e vediamo che cercano l’aggiramento. Li sentiamo dire “rumore costante, proprio qui sotto”. Non c’è alcuna possibilità che se ne vadano direi. Da sotto iniziano l’ingaggio. Appena sento i primi colpi mi muovo verso l’alto, un target davanti a me, lo elimino ma vengo subito dopo colpito dal suo coppio. Sono ferito e a terra. Titan arriva dietro di me e riesce a tirare giù il mio. Ingaggio terminato, i tango sono tutti a terra e di noi sono stato ferito solo io. Mi medicano e sono di nuovo operativo. Flash e Roby procedono con il transponder e filiamo via prima dell’arrivo di altra Op.For.


E’ il momento di riprovare a disattivare l’allarme. Siamo comodi con i tempi quindi decidiamo di approcciare da sotto, sembra pulito. Abbiamo deciso di avvicinarci in due mentre gli altri fanno sicurezza per poter scattare una foto del pannello scritto in Russo. Così da poterlo tradurre con calma al coperto nella boscaglia.
Titan ed io ci avviciniamo, io mi metto coperto nell’ombra creata dal faretto mentre lui scatta la foto e striscia via. Torniamo più in basso e procediamo con la traduzione.
Purtroppo né google translate, né altre app riescono a fare una traduzione adeguata e l’unica che ci sembra avere senso è quella in basso che rimanda a qualcosa tipo “luce” o “luminoso”. Sapendo che dobbiamo fare si che si accenda la luce del pannello (info dell’infiltrato) ipotizziamo vada scollegato il cavo più in basso dei tre.
Procediamo così, riapprocciamo nella stessa maniera di poco prima. Titan stacca il cavo e… nulla. Stacchiamo allora il cavo di mezzo che fa accendere la luce, allarme disinserito.

Scappiamo giù e ci buttiamo a terra. Poco dopo diversi tango puntano al pannello che è rimasto illuminato. Fanno luce verso di noi più volte ma rimaniamo bassi e coperti dai cespugli. Quando si acquietano ci defiliamo verso la chiesa. Troviamo una zona sicura per fare un check dell’operazione e riposarci qualche minuto a Ovest in un area tranquilla.
Ci rimane solamente più da recuperare i documenti dall'edificio illuminato e poi esfiltrare.
La struttura in questione è circondata da una recinzione alta e ben tenuta, impossibile da attraversare. Potrebbe però offrire una buona linea di tiro sui tango all’interno del cortile o comunque sul perimetro esterno.
Decidiamo quindi di provare posizionando un fire team lungo la parete longitudinale Ovest dell’edificio mentre io e Titan proveremo ad arrivare all’edificio da Nord.
La zona è molto calda. Aspettiamo passi una pattuglia e ci muoviamo. Flash e Roby sono in posizione lungo la recinzione, hanno visuale sporca ma vedono due tango muoversi verso Est. Noi approcciamo. Confermo, vedo i tango sul pratone a Est fare un giro di ronda, ne approfittiamo per provare a muoverci. Flash comunica di un tango sul tetto ma noi non lo vediamo. All’improvviso, dal tetto, ecco un faro acceso su di noi. Titan ed io corriamo indietro, ha dato l’allarme e i tango ad Est hanno virato e spento le torce, non ho neanche il tempo di prendere una posizione sicura che “tac tac”, sono colpito.
Poco dopo anche Titan fa la stessa fine.
Sentiamo Flash e Roby combattere duramente ma arriva una QRF di altri quattro operatori che si avventa sui nostri compagni da tutte le direzioni. Siamo caduti e non sappiamo cosa ci accadrà.
Grazie alla C.I.A., veniamo individuati e medicati dall’infiltrato che ci fa allontanare per permetterci di rimetterci in sesto. I documenti vanno presi, dovremo riprovare.
Dopo mezz’oretta decidiamo di pianificare nuovamente, questa volta arriveremo da Est dopo aver fatto tutto il giro da sotto a Nord.
E’ un avvicinamento pieno di “bassi, contro” e di “ok, passati, vai”. Raggiungiamo il lato Sud-Est dell’edificio è la situazione è molto più chiara. Da questo lato abbiamo il cancelletto che dà proprio sull’entrata dell’edificio, presidiato da un operatore su una torretta sul tetto più altri tre operatori che fanno la ronda attorno. Inoltre una QRF di altri quattro operatori è in pattuglia saltuaria su questo punto. A rendere la faccenda più complicata il fatto che qualsiasi lato dell’edificio è separato dalla vegetazione di almeno venti metri di prato pulito e illuminato.
Ok, capita la situazione decidiamo di provare ad arrivare da dove siamo (è il posto sicuramente più coperto). La ronda attorno all’edificio al momento è sul lato Nord e rimane un Op.For. che sonnecchia all’entrata, oltre a quello sul tetto.
Roby e Titan faranno copertura su quello sul tetto e sulla pattuglia mentre Flash ed io muoveremo sull’edificio. Mi muovo, corro fino ad un cespuglio in mezzo al prato e mi ci butto dietro. Tutto bene.
Vado verso l’ingresso del cortiletto, appena li illumino con il laser il contatto che sonnecchia, luce rossa, ok. Appena provo ad aprire, ecco i colpi dal tetto, Titan e Roby iniziano a tirare verso di lui e io provo ad accovacciarmi ma vengo preso comunque, il tango, tenuto a bada dal team di copertura, non riesce a tirare a Flash che, così, può penetrare nell’edificio.
Scatta qualche foto dell’interno e dei documenti, ma il tango sul tetto deve aver avvisato la QRF che è arrivata alle nostre spalle subito. Tirando giù Titan e Roby e accerchiando l’edificio.

E’ Flash contro quattro o cinque di loro. Non c’è storia, viene abbattuto.
Grazie di nuovo all’infiltrato veniamo scortati fino ad un area sicura dove ci lasciano andare.
Procediamo in direzione dell’esfiltrazione. Arrivati in zona contattiamo Op.Com. per il recupero con il mezzo. Mentre lo aspettiamo, mettiamo in sicurezza l’area e rimango io al centro della strada, Titan a sinistra occultato, Flash dietro di me occultato e Roby a destra in alto, occultato. Non si sa mai, con questi infiltrati succede di tutto.
Poco dopo ci raggiunge il team ROMEO con i quali dovremmo esfiltrare.
Passano i minuti, il punto ci offre uno scorcio sulle navi da crociera che, sul mare perso nel cielo, sembra volino in uno scenario surreale. Bellissimo.
Via radio sentiamo Op.Com. che ci contatta, hanno nuove informazioni per noi. L’infiltrato, dopo averci aiutato più volte, è stato scoperto e lo stanno interrogando all’interno dell’edificio illuminato. Dovremo svolgere un operazione di recupero in collaborazione con ROMEO. Subito ci balena l’idea di lasciare l’infiltrato alle grinfie dei Russi, ma poi il ricordo della grande mano che ci ha dato durante la nostra missione e in un impeto di generosità, di comune accordo decidiamo di andare a liberarlo ;)
Il piano è questo; noi attireremo il fuoco della Novaya da Ovest mentre ROMEO entrerà poco dopo da EST.
Una volta confermato che ROMEO è in posizione, iniziamo ad avvicinarci per l’ingaggio.
Raggiungiamo la rete perimetrale e abbiamo tiro sporco sulla torretta e su un paio di tango.
Iniziamo in due sulla torretta ma il tiro è troppo sporco e c’è anche una buona distanza, poco male, ci muoviamo lungo la rete e sentiamo i tango organizzarsi per venirci a prendere. Prendiamo posizione sull’angolo Nord-Ovest e tiriamo giù un paio di Op.For., ci muoviamo spingendo verso il centro del settore, siamo in forte ingaggio, Flash viene colpito, Roby ed io tiriamo verso la torretta e facciamo qualche altro down sulla sinistra. Non ho info da ROMEO.
Mentre il tango sulla torretta è concentrato su di noi, Titan lo aggira e lo colpisce. Settore Nord pulito, chiedo conferma a ROMEO che ha visuale migliore. Confermato, all’edificio.
Io e Roby seguiamo la rete fino alla struttura, grazie al visore scorgo la testa di un tango appena dietro l’angolo e ingaggio, Roby mi segue, usciamo il linea dall’angolo tirando giù anche un secondo che era poco oltre l’ingresso. Apro il cancelletto e Roby entra seguito da me, chiedo supporto a ROMEO per sicurezza esterna e per sfondare ma capisco che è impegnato con un tango di sotto. Facciamo noi, entriamo.
Roby a sinistra e io a destra, troviamo l’infiltrato legato ad una sedia.

Roby si accorge che è minata, mentre procediamo al disinnesco sentiamo un rumore all’esterno dell’edificio. Non ho più news da ROMEO o da Titan, sono preoccupato. Punto l’esterno e grido “amico?” e dall’altra parte “SI, TRANQUILLO”. Benissimo, non sono per niente tranquillo quindi gli chiedo di identificarsi e la risposta non mi convince affatto. E’ Op.For. confermato. Provo a muovermi per prenderlo ma lui ha il tiro pulito sulla porta e mi colpisce.
Rimane solo Roby con il nostro H.V.T. da esfiltrare contro questo unico tango, l’ultimo rimasto dopo l’assalto.
Dopo qualche colpo ecco che vediamo Roby correre via con l’infiltrato tra le braccia, recuperarci e festeggiare!
Lo lasciamo libero in una zona sicura e procediamo verso il paese in cui abbiamo lasciato il veicolo.
Comunichiamo ad Op.Com. “Missione terminata con successo. LIMA 01 chiude”.

-Preso contatto con l’infiltrato e confermata presenza Russa in A.O.
-Piazzati tutti e tre i transponder sulle piattaforme di lancio.
-Disattivato allarme perimetrale
-Recuperato documentazione riguardante missili nucleari Russi a Cuba
-Recuperato H.V.T. preso ostaggio da forze Novaya